Vertenza Whirlpool, nasce tavolo di lavoro per impedire fuga dall’Italia delle multinazionali

Sulla vertenza Whirlpool il ruolo fondamentale è dei lavoratori, dei sindacati, della città di Napoli e delle istituzioni, la politica deve dotarsi di strumenti legislativi nuovi.
L’idea è la nascita di un tavolo di lavoro comune per costruire un disegno di legge che impedisca oppure faccia pagare un prezzo alla multinazionale che arriva in Italia riceve i contributi pubblici e poi quando non gli conviene più delocalizza la produzione in altri Paesi dove non solo le fabbriche vengono finanziate dalla cooperazione europea ma i salari sono più bassi rispetto a quelli italiani.
Per questo motivo ho partecipato a una prima riunione operativa presso lo stabilimento della Whirlpool in via Argine, con i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Rsu e alle lavoratrici e lavoratori per avviare una discussione che sarà parte integrante di una iniziativa legislativa che si spera diventi bipartisan.
Occorre fare presto, la vertenza Whirlpool dello stabilimento di Napoli è al pari di quella dell’ex Ilva di Taranto, uno snodo fondamentale per scrivere il futuro del nostro Paese. Il 31 ottobre, data indicata dall’azienda per lo stop produttivo, è vicino. Dobbiamo scongiurare l’ennesimo disastro sociale, economico per Napoli.
Qui è in ballo la vita di centinaia di famiglie. Il Governo deve impegnarsi e fare fino in fondo la propria parte. Nei vari tavoli ministeriali di questi mesi è emersa l’assenza di strumenti operativi rispetto alle decisioni delle multinazionali. Si tratta di un rapporto troppo squilibrato che fa soccombere la parte più debole.
Allora l’esigenza, a maggior ragione nel dopo Covid dove tutti siamo più fragili, è di dotarci di una cassetta degli attrezzi con dentro strumenti nuovi di tutela dei lavoratori affinché si costruisca una visione e una pratica dei diritti per tutti.
Ringrazio i rappresentanti sindacali, le lavoratrici e i lavoratori, le associazioni che in un momento così delicato in modo compatto, partecipato, propositivo e condiviso hanno accettato di dar vita a questo tavolo di lavoro perché la vicenda della vertenza Whirlpool è sindacale ma parallelamente è questione nazionale e riguarda la politica e le istituzioni tutte.
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