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Una storia di resistenza

Un mese fa è partita una mobilitazione per annullare l’esibizione del cantante neomelodico Daniele De Martino a Sant’Agata Bolognese.

Una mobilitazione di rete – tra associazioni, sindacati, cooperative e circoli – che ha raggiunto il suo primo obiettivo: una esibizione dove sarebbero stati veicolati messaggi mafiosi, di incitazione alla violenza e all’odio, è stata cancellata.

Il percorso però è ancora lungo: ne abbiamo parlato ieri a Sant’Agata Bolognese, in una piazza piena e ricca di spunti con Marcello Ravveduto, Paolo Bonacini e Raffaele Persiano.

L’esibizione, anche se cancellata, ha dimostrato che c’è un pubblico pronto ad ascoltare messaggi di un certo tipo, ci sono strutture pronte ad accoglierli, c’è una cultura mafiosa che ha spazio per diffondersi.

Per questo la strada è ancora lunga e il percorso iniziato con Cgil Bologna, Cisl Area Metropolitana Bolognese, Uil Emilia Romagna, Arci Bologna, Akkatà, Porta Pazienza e ANPI provinciale Bologna andrà avanti, aprendosi a tutte e tutti coloro vorranno portare il loro contributo.

C’è bisogno di antenne per monitorare il territorio, c’è bisogno di diffondere una cultura antimafiosa e sensibilizzare sul tema, c’è bisogno di presidi forti. Ed è in questa ottica che stiamo ricostituendo il presidio di #Libera del territorio di Terre D’Acqua: se vuoi farne parte scrivi a segreteria.bologna@libera.it

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Sandro Ruotolo

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