giovanni falcone

Italia-Albania. A Tirana il convegno “Falcone e Borsellino, 30 anni dopo”
Nella Sala del Centro Culturale della Cattedrale Ortodossa di Tirana, si è tenuto il convegno “Falcone e Borsellino, 30 anni dopo”. La finalità è stata quella di coniugare la memoria nel contrasto al fenomeno criminale mafioso e la cultura che lo alimenta, promuovendo una pedagogia della cittadinanza attiva fondata sugli

Quel lenzuolo diventò la nostra parola d’ordine: revocare deleghe a Durigon
Dopo le stragi del 1992 e gli arresti dei corleonesi questo lenzuolo diventò la nostra parola d’ordine. Il sottosegretario leghista Durigon non può più restare nel governo. Noi siamo quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’apologia del fascismo è invece un reato. Al presidente Mario Draghi gli rinnovo la

23 maggio 1992
23 maggio 1992. Ricordo tutto di quel giorno: la telefonata da Palermo di Rino Cascio, la valigia, l’incontro con Carlo Palermo a Fiumicino, l’intervista in aereo al giudice Ayala, il cratere di Capaci, i colleghi di Schifani, Dicillo, Montinaro che mi portarono in lacrime dall’altro lato della carreggiata per vedere

Decreto Semplificazioni, non dimentichiamo la lezione di Giovanni Falcone
Abbiamo bisogno di ripartire ma quel crinale sul quale ci siamo mossi, accelerazione dei tempi, deroghe, non può e non deve essere interpretato come un “libera tutti”. Perciò diventa centrale il tema dei controlli, soprattutto dei controlli di legalità. Diceva Giovanni Falcone: “segui i soldi e troverai la mafia”. Noi

Quel giorno a Capaci
Quel 23 maggio del 1992 ero a Capaci. Ricordo la gimcana tra le tante auto rovesciate e la carcassa di quella degli agenti di scorta di Giovanni Falcone. Immagini terribili che non dimenticherò mai. Il problema è che la mafia si relaziona con il potere, e questo purtroppo accade ancora.