Strage di Ponticelli, lotta agli indifferenti

Ho deposto insieme al vicesindaco del Comune di Napoli, Maria Filippone, all’assessore alla legalità, Antonio De Iesu e al Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, i fiori al monumento che ricorda, in piazzetta Egidio Sandomenico a Ponticelli, le quattro persone vittime innocenti trucidate 32 anni fa dai killer della camorra nei pressi del “bar Sayonara”: Salvatore Benaglia, Domenico Guarracino, Gaetano Di Nocera e Gaetano De Cicco.
Quest’anno le oltre 50 associazioni che costituiscono il Comitato di liberazione dalla camorra – Periferia Est di Napoli hanno lanciato un appello alla ‘Città distratta’. Un documento forte che non fa sconti a nessuno, un atto d’accusa per chi considera i quartieri della periferia Est un corpo estraneo da Napoli.
Dopo la lettura pubblica del documento, il vicesindaco e l’assessore lo hanno sottoscritto. Un altro aspetto importante è stata la presenza del Comitato di liberazione dalla camorra di Torre Annunziata.
Questo è il modello vincente: mettersi insieme e sconfiggere l’indifferenza. Uniti per fare passi avanti: maggiore presenza di forze dell’ordine, videosorveglianza, scuole aperte di pomeriggio, un piano per recuperare parchi e spazi chiusi e degradati.
E, soprattutto, una strategia di grande respiro contro la disoccupazione e la povertà che mette in ginocchio, in particolare, l’area est di Napoli.
O si è contro la camorra, o si è complici.
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