Sciolto il comune di Marano, la politica deve rinnovarsi e schierarsi

La decisione nel consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Per la quarta volta, in trent’anni, il comune di Marano di Napoli viene sciolto per infiltrazioni della camorra. Ormai ci sono ampie zone del territorio napoletano dov’è sospesa la democrazia.
Parliamo di oltre 250 mila cittadini a cui, da un momento all’altro, possono essere tolti i diritti democratici di essere correttamente governati.
C’è già il comune di Arzano, infatti, in amministrazione straordinaria e poi c’è la commissione d’accesso a Castellammare di Stabia che sta valutando la possibilità di sciogliere il consiglio comunale della città costiera mentre a giorni si deciderà su Torre del Greco e infine accertamenti sono in corso a Torre Annunziata dove fenomeni di corruzione hanno messo in discussione la giunta comunale.
Il livello di saldatura tra camorra, politica e settori della pubblica amministrazione nei comuni della provincia di Napoli rappresenta ormai una vera e propria emergenza nazionale.
Ma se un Comune viene ripetutamente sciolto per infiltrazioni mafiose evidentemente c’è qualcosa che non funziona nella legge entrata in vigore nel lontano 1991.
È perciò giunto il momento di aggiornarla.
La politica deve rinnovarsi e schierarsi perché o si sta contro le mafie o si è complici.
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