Ognuno di noi deve fare la sua parte

Questa che si apre sarà una settimana speciale, rischiosa perché consentirà all’inizio la mobilità, poi prenderanno forza le restrizioni fino all’epifania. Tutti, ma proprio tutti, avremmo voluto trascorrere le festività natalizie con le nostre famiglie, i nostri cari, i nostri amici. Ma non è possibile.
Dobbiamo esserne convinti noi per primi per il rispetto che dobbiamo alle nostre migliaia di morti, a quanti sono in prima linea a fronteggiare la pandemia, ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. Non abbiamo alternative. Certo, quelle categorie penalizzate dalle chiusure dovranno essere risarcite nell’immediato, ma se non limiteremo il contagio non potremo mai uscire dalla devastante crisi sanitaria, economica e sociale.
Le autorità politiche e sanitarie hanno emanato Dpcm e ordinanze che hanno suscitato dissensi e contestazioni. Siamo stanchi, siamo tutti stanchi. Sono dieci mesi che viviamo nell’emergenza ma non dobbiamo mollare ora, non ci possiamo permettere di dividerci, di infrangere le regole. Ognuno di noi deve fare la sua parte.
Dobbiamo limitare al massimo ogni rischio di contagio. Le conosciamo bene le regole: mascherine, distanziamento fisico, lavaggio delle mani più volte al giorno. Abbiamo davanti mesi difficili.
L’inverno con i suoi picchi influenzali, deve partire la campagna di vaccinazione, non possiamo avere gli ospedali pieni di pazienti Covid.
Resistere, resistere, resistere.
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