Quel giorno a Capaci

Quel 23 maggio del 1992 ero a Capaci. Ricordo la gimcana tra le tante auto rovesciate e la carcassa di quella degli agenti di scorta di Giovanni Falcone. Immagini terribili che non dimenticherò mai.
Il problema è che la mafia si relaziona con il potere, e questo purtroppo accade ancora. Se fosse solo una partita a chi spara di più lo Stato vincerebbe, ma il fatto è che i mafiosi sono più avanti di noi nel capire il business.
Non si tratta solo della politica, oggi la mafia entra negli affari senza dover neanche minacciare. E’ proprio perché la ferita è aperta che l’emozione per quella strage è ancora così forte. E poi c’è un problema di memoria.
Ricordiamoci che un Paese senza verità non ha futuro, ed è per questo che sentiamo tutto ancora in maniera cosi’ viva, perché la verità non c’è ancora.
C’è una verità giudiziaria, che però non è tutto, perché manca la verità storica.
È una intervista che ho rilasciato al sito ‘Immagina’ dove analizzo il periodo stragista mettendolo in relazione con l’oggi ed i tanti rischi e pericoli che viviamo senza neppure rendercene conto.
Ecco il link dell’intervista
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