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Perché si parla troppo poco di camorra?

In campagna elettorale starete di sicuro leggendo e sentendo molte cose simili. Ma si parla sempre troppo poco di “camorra”. Perché?
È stata forse debellata in questi giorni e non mi hanno informato?
È di scarso appeal? Non porta voti? È pericolosa?
Non lo so. Però so benissimo cos’è la camorra; che tumore rappresenta per i territori, per i cittadini.
So di cosa è capace. Di come ammazza la gente e la speranza; di come soffoca l’aria. Di come frena il diritto di sognare un futuro in questa terra.
E so anche di come è capace di mettersi il vestito buono, insospettabile, e sedersi ai tavoli decisionali. E da lì crescere e prosperare ai danni di chi è più debole, ai danni di chi è onesto.
La lotta a questo cancro che avvelena le nostre terre deve essere chiara e diretta, senza ombre. E deve essere fatta da persone con una storia credibile, non opaca.
Non bisogna avere paura a parlarne e bisogna domandarsi perché non sia prioritaria. Per noi lo è. Lo è per me perché ho capito che solo liberandoci dalla camorra e dal malaffare potremo avere sviluppo e lavoro.
Anche da qui si parte per restituire dignità alla nostra terra, e non solo.
La lotta alla criminalità organizzata significa lotta per i diritti di tutti. Significa lavoro; significa libertà.
Significa non lasciare più nessuno indietro.
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Sandro Ruotolo

Sandro Ruotolo

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