Per Napoli

O si è contro la camorra, o si è complici

Ancora un omicidio a Napoli. Il secondo in poche ore. Le prime avvisaglie tre giorni fa con un agguato a Volla, dove un 54enne è rimasto ferito in modo grave. Poi a Fuorigrotta con l’uccisione di un 30enne e ieri notte è toccato a un 38enne a Miano.

La città è in guerra. Clan, gruppi emergenti tengono sotto scacco molte aree di Napoli e dei Comuni dell’hinterland. È una emergenza scandita da agguati, attentati e bombe.

C’è una comprensibile paura e il timore di trovarsi sulla traiettoria delle pallottole vaganti. La situazione desta forte preoccupazione e allarme.

È inaccettabile questo stato di coprifuoco permanente. Occorre reagire. Più presenza delle forze dell’ordine in strada, rendere più visibile il quotidiano impegno di polizia, carabinieri e guardia di finanza ma soprattutto si vince facendo rete con le associazioni, il volontariato, le parrocchie, i rappresentanti istituzionali.

Non a caso in molti quartieri non solo di Napoli ma anche della Città metropolitana stanno sorgendo i Comitati di liberazione dalla camorra.

Un modo nuovo di stare insieme, fare un pezzo di strada dal basso per rompere il muro dell’indifferenza.

O si è contro la camorra, o si è complici.

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Sandro Ruotolo

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