La storia di ‘Cala la Pasta’, una lezione per tutti: denunciare è fondamentale

Denunciare è fondamentale. Con la cattura oggi a Valencia, in Spagna, del latitante Luigi Capuano si è chiuso il cerchio sui quattro autori identificati del raid dello scorso 15 maggio presso il ristorantino ‘Cala la Pasta’ in via dei Tribunali a Napoli nel quale, oltre ad investire con una moto la moglie del titolare, fu aggredito un turista argentino che si oppose al tentativo di recuperare il mezzo e percossi e minacciati ripetutamente i titolari dello stesso ristorante.
La rapida conclusione delle indagini è stata resa possibile perché le vittime dell’aggressione hanno denunciato e identificato gli autori delle minacce e dell’aggressione. La magistratura e le forze di polizia hanno lavorato con impegno su questa vicenda che ha indignato la città.
Abbiamo acceso i riflettori e con l’associazione dei commercianti di Forcella ci siamo subito mobilitati per esprimere la nostra solidarietà a Veronica e Raffaele, convinti che fosse stata una paranza di camorra a intervenire quella sera.
Veronica e Raffaele non li lasceremo soli quando inizierà il processo.
O si è contro la camorra o si è complici della camorra. Chiediamo al Comune di Napoli e alle associazioni dei commercianti di costituirsi parte civile al processo contro gli autori del raid di via dei Tribunali.
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