La Penisola sorrentina è la grande bellezza

La Penisola sorrentina è la grande bellezza, ma la bellezza va coltivata perché possa splendere al massimo delle sue potenzialità. È questa la sintesi emersa dall’incontro organizzato dai circoli del Pd della penisola a Sant’Agnello, uno dei comuni del collegio Campania 1, al quale ho partecipato insieme con una nutrita presenza di cittadine e cittadini.
Insieme a Dora Di Nocera e Marco Sarracino abbiamo illustrato le nostre proposte, raccogliendo suggerimenti e segnalazioni su una serie di questioni che vanno dal caro bollette alle criticità del lavoro stagionale.
La Penisola sorrentina ha un’economia basata sul turismo, che va però sostenuta da una visione strategica. Parlare di turismo vuol dire metterlo a sistema tanto per i turisti che per la popolazione residente, attraverso un approccio complessivo in cui a partire dalla risorsa mare e dalle straordinarie bellezze naturali, le imprese, le lavoratrici e i lavoratori non sufficientemente tutelati, il trasporto pubblico su ferro e le vie del mare, la sanità di prossimità, l’artigianato, l’enogastronomia, diventino tasselli organici di un mosaico che li componga in quadro organico virtuoso.
Questo territorio ha bisogno di una rigorosa politica di amministrazione del benessere che è in grado di produrre al suo massimo livello di potenzialità. Da questa prospettiva, la Penisola sorrentina può essere assunta come territorio simbolicamente rappresentativo dell’intero meridione, di quel Mezzogiorno la cui ripartenza è la condizione perché riparta l’Italia.
Alle cittadine e ai cittadini del Sud vanno perciò assicurati gli stessi diritti di quelli del centro nord. Altro che autonomia differenziata, l’ennesima foglia di fico dietro la quale si cela l’egoismo della parte peggiore del paese. Quella che vogliamo sconfiggere qui e altrove. Dappertutto.
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