Istituito il Fondo per le Università che vorranno promuovere iniziative per la diffusione della cultura della legalità

Oggi presso la sala Caduti di Nassirya al Senato insieme al ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, alla senatrice e presidente del Gruppo Misto LeU-Ecosolidali, Loredana De Petris e al professore Stefano D’Alfonso dell’Università Federico II di Napoli, abbiamo illustrato l’istituzione del fondo per la diffusione della cultura della legalità, previsto dall’ultima Legge di Bilancio.
Il fondo è dotato di un 1 milione di euro ed è destinato alle Università che vorranno promuovere iniziative e ricerche su questi argomenti. Come primo firmatario dell’emendamento approvato, in tempo di record, nell’ultima legge di Bilancio, già a partire da quest’anno, il fondo finanzierà 20 progetti per un importo massimo di 50 mila euro l’uno.
Risorse che serviranno nel favorire attività seminariali, di studio e iniziative studentesche, sostenere corsi, viaggi-studio, borse di studio, ricerche per tesi di laurea e per promuovere la cultura della legalità, la condivisione dei principi costituzionali, l’impegno contro le mafie e la violenza.
Sono una sorta di ‘corsi antimafia’ e per la legalità, ai quali hanno collaborato tre Università: la Bicocca di Milano, la Statale di Bologna e la Federico II di Napoli. Mi è capitato di constatare che in molte scuole, gli studenti non sanno chi siano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Sono convinto che per battere le mafie, istituzioni e società civile devono lavorare insieme, abbiamo bisogno di penne, maestri e informazione. La cultura omertosa dell’illegalità, del silenzio complice e della paura è stata per troppo tempo la più potente alleata della criminalità e della corruzione.
È ora di rovesciare definitivamente quei codici e ripristinare una cultura della legalità, unica protezione per i più deboli. È una piccola goccia, utile a scavare la roccia ovvero a solcare quel sentiero necessario per non abbandonare il terreno della cultura della legalità, patrimonio di tutte e tutti.
Queste risorse non rappresentano un costo, sono un importante investimento nella cultura, si coglie una necessità e si offre una prospettiva.
Ringrazio, in particolare, la ministra Messa che ci ha rassicurato nel voler sostenere la continuità di questa iniziativa perché, ed ha ragione, la cultura non ha proprio nulla di provvisorio.
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