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Eraclea, un comune da sciogliere per condizionamento mafioso

Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sul mancato scioglimento del comune di Eraclea (VE). La vicenda riguarda questo piccolo comune della provincia di Venezia dove la procura di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio di 76 persone di cui a 37 è contestata l’associazione a delinquere di tipo mafioso.
Tra i capi d’imputazione figurano l’estorsione, l’usura, la detenzione di armi, lo spaccio di sostanze stupefacenti, la bancarotta e le false fatturazioni. Tra loro è addirittura coinvolto anche l’ex sindaco, Mirco Mestre e il suo predecessore e poi un assessore, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Emerge – secondo l’accusa – un quadro inquietante dove politica, amministrazione pubblica, imprenditoria, professionisti e clan costituiscono un unico tessuto. Mi ha colpito, in particolare, un personaggio come Luciano Donadio e i suoi figli Adriano e Claudio, a carico dei quali si ipotizza di essere a capo di un clan mafioso, originario della zona di Casal di Principe (CE).
Ciò che non mi è chiaro – motivo per cui ho depositato l’interrogazione sottoscritta anche dalla senatrice De Petris – è perché di fronte al parere favorevole del Prefetto dell’esistenza di requisiti per lo scioglimento del comune di Eraclea e della relazione della DIA (1° semestre 2019), il ministro dell’Interno non applichi l’art. 143 del testo unico sugli enti locali che prevede l’istituto dello scioglimento dei Consigli comunali per condizionamento mafioso.
Ho ritenuto doveroso chiedere al ministro dell’Interno quali motivi l’abbiano portato a chiudere la pratica senza seguito anziché proporre lo scioglimento del comune di Eraclea; quale sia la sua valutazione sulle acclarate influenze mafiose nella provincia di Venezia. Vi terrò aggiornati.
Ecco il link interrogazione https://bit.ly/2JUtPD6
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