Dare dignità ai tanti Thomas Daniel che vivono in Italia

È stato importante portare all’attenzione della ministra dell’Interno Luciana Lamborgese la vicenda di Thomas Daniel, 41 anni, per molti giorni rimasto un fantasma senza nome, impiegato come muratore a nero in un cantiere abusivo di via Archimede nel quartiere di Pianura, periferia occidentale di Napoli, rimasto ucciso, lunedì 1 giugno 2020, insieme con Ciro Perrucci, 51 anni a seguito del crollo di un muro di contenimento che stavano realizzavano.
Con la senatrice Loredana De Petris, Paola Nugnes e il senatore Vasco Errani abbiamo fatto conoscere al Parlamento la sua storia e dei tanti Thomas Daniel. In Italia dal 2002 quando con la moglie Cinthia è fuggito dalla Liberia dove imperversava una guerra.
Lasciati i suoi tre figli piccoli in Ghana, è approdato, dopo un lungo e difficile peregrinare, in Italia e si è stabilito a Castel Volturo. Bocciata la richiesta di asilo politico, aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari ma per le modifiche legislative introdotte nel pacchetto sicurezza fortemente volute dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, era stato sospeso perché la nuova normativa impedisce il rilascio e il rinnovo in mancanza di un contratto di lavoro.
Partiva – come fanno molti stranieri – alle 5 da Castel Volturno per lavorare, dal lunedì al sabato, come muratore in qualche cantiere tra Napoli e la sua provincia per poco più di 50 euro e ai tempi del Covid paga scesa a 40 euro. È una storia che mi ha colpito e commosso. Lunedì prossimo insieme a una delegazione di parlamentari andremo al suo funerale per chiedergli scusa e stare accanto a sua moglie.
La sciagurata legge sicurezza ha trasformato in irregolari 110 mila migranti in tutta Italia, oltre 2 mila nella sola Castel Volturno, tutti per lo più impegnati come manovali nei cantieri. Continuo ad essere convinto che la regolarizzazione contenuta nel cosiddetto ‘Decreto ripartenza’ doveva essere consentita anche al settore dell’edilizia, che è al secondo posto in Italia per lo sfruttamento dei lavoratori.
Occorre accendere i riflettori, proprio in questi giorni, come risulta anche a Castel Volturno, sarebbero in vendita contratti di lavoro a 4 mila euro come colf, badanti e agricoltori, prezzario imposto per ‘aggiustare’ le carte, ottenere un contratto di lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno.
Un modus operandi che surrettiziamente alimenterebbe e incentiverebbe il fenomeno “dell’usura della disperazione” a cui molti cittadini stranieri sono costretti.
La Ministra Lamborgese ci ha rassicurati ribadendo nel corso del Question time che “è sempre costante l’impegno di tutte le istituzioni contro ogni forma di sfruttamento della manodopera da parte di chi impone condizioni di vita degradanti dei lavoratori approfittando del loro stato di vulnerabilità e del bisogno”.
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