In città

Crollo di Pianura, le due vittime? Colpa di tutti

Maledetta pioggia, maledetta frana. Maledetto abusivismo, maledetto lavoro nero. La morte dei due operai a Pianura, quartiere di Napoli, sepolti dal costone che minacciava una palazzina ci interroga tutti.

Di una delle due vittime conosciamo il nome, sappiamo che aveva un impiego, che era diventato nonno da qualche giorno e che era del quartiere, dell’altra vittima non sappiamo nulla se non che era un immigrato: ‘africano di circa 20 anni, non ancora identificato’.

Sappiamo che le hanno trovate abbracciate. Entrambe vittime della devastazione di quel territorio, dell’abusivismo edilizio, del lavoro senza regole. Oggi nel giorno della Festa della Repubblica piangiamo queste due morti consapevoli delle nostre colpe.

È il momento del cordoglio ma è anche giunto il momento di chiudere con questo passato e presente di illegalità. Lavori eseguiti senza permessi, senza licenze. Lavori che non avrebbero mai dovuto iniziare. Rivolgersi al mercato dell’abusivismo non può essere la scorciatoia alla domanda di casa.

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