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Confronto con il Prefetto di Napoli : Abitazioni occupate, videosorveglianza, beni confiscati

L’appuntamento è a mezzogiorno, sotto la prefettura. Siamo una delegazione del comitato di liberazione dalla camorra dell’Area Nord di Napoli. L’incontro è con il prefetto di Napoli. Abbiamo una serie di richieste per fronteggiare l’emergenza criminale. Un primo risultato lo abbiamo ottenuto: più uomini e mezzi a Caivano. La tenenza è diventata compagnia dei carabinieri. Ma ci sono altre questioni sul tappeto.
Stamani, nell’incontro con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ci siamo soffermati su alcuni dei dieci punti che abbiamo posto alla base del nostro impegno con il Comitato. In particolare abbiamo parlato delle occupazioni abusive di abitazioni e garage nei rioni della ricostruzione post terremoto di Arzano, Caivano, Afragola, Frattamaggiore e Frattaminore chiedendo azioni straordinarie per liberare gli immobili occupati da personaggi legati ai clan per darli a chi ne ha realmente diritto.
La richiesta della videosorveglianza, anche sulla scia dell’impegno assunto dall’Assessore alla legalità della Regione Campania, Mario Morcone, nelle scorse settimane quando ha annunciato un’azione straordinaria sulla videosorveglianza con fondi messi a disposizione dalla Regione. Non è mancato un riferimento alla gestione dei beni confiscati alla camorra, con una particolare attenzione alla Masseria Ferraioli, divenuto ormai un simbolo dei beni sottratti ai camorristi, che deve essere preservata dal rischio di un danno derivante dallo svincolo autostradale che dovrà essere realizzato a spese di Ikea.
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Abbiamo ribadito la richiesta di convocare una conferenza dei servizi nella quale verificare, con i tecnici della multinazionale svedese, la possibilità di una variante che permetta di realizzare lo svincolo senza danneggiare il bene divenuto patrimonio di centinaia di famiglie dell’area metropolitana di Napoli.
Abbiamo anche sottoposto all’attenzione del Prefetto la necessità di trovare soluzioni che impediscano a dirigenti e funzionari pubblici, oltre che ai rappresentanti istituzionali, di restare al loro posto se coinvolti in inchieste o, peggio ancora, condannati. Anche su questo tema c’è stata un’ampia condivisione da parte del Prefetto già impegnato su questo tema che ritiene di particolare importanza.
Le stese, gli agguati, il recente sequestro di 500 kg di cocaina dimostrano che, nell’area a nord di Napoli, non abbiamo a che fare con una camorra ‘stracciona’ come qualcuno vuole far credere e, soprattutto, dimostra che la camorra c’è ed è forte. Il percorso intrapreso di confronto con il Prefetto è la strada giusta. La camorra è una montagna di merda
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Sandro Ruotolo

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