Per Napoli

Con il Presidente Draghi, Governo di emergenza nazionale

Ecco la sintesi del mio colloquio con Corrado Gabriele e Antonio Menna nel corso della trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia.

Come facevamo a dire ‘no’ all’appello drammatico lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Più che un Governo di unità nazionale penso che l’esecutivo Draghi sia di emergenza nazionale. Da questo punto di vista c’è tanto da lavorare in Parlamento.

C’è un dato positivo: questa alleanza che si è creata a livello politico con il Governo Conte Pd-Leu-M5S ha una maggioranza consistente e sulla quale Draghi potrà contare. I segnali sono positivi perché l’accettazione dell’idea del ministero della Transizione ecologica è importante. Qui ci sono da spendere oltre 209 miliardi e ripartire dentro questa emergenza sanitaria.

Tutti devono mettere al primo posto l’impegno per il Paese, al di là dei meccanismi della politica. Siamo in un’epoca diversa, la pandemia ha cambiato il Paese, gli stili di vita e anche la politica deve obbligatoriamente cambiare. La transizione ecologica non è un’invenzione ambientalista ma è un dovere perché ce lo impone l’Europa nel Recovery, altri Paesi sono molto più avanti. Abbiamo i cambiamenti climatici in corso, dobbiamo marciare insieme con la questione ambientale che in Campania è drammaticamente attuale con la ‘Terra dei Fuochi’, le bonifiche: questo ministero non è solo ambientale ma anche economico deve aiutare il cambiamento della produzione, accompagnare le aziende nel raggiungere l’impatto zero.

Per quanto riguarda, invece, la squadra dei ministri sono scelte politiche. Non so se a Palazzo Chigi possono sedere Renzi e Salvini. So solo che questo Governo deve costruire e mettere sui binari il Recovery e il piano vaccinale poi in Parlamento potremo parlare di riforme. Con il Conte 2 ci siamo concentrati sul lockdown ma al tempo stesso abbiamo portato a casa l’eliminazione dei decreti Salvini. Per questo voglio che ci siano lo Ius Soli, la Riforma fiscale e il tema del blocco dei licenziamenti.

Poi c’è una novità positiva da parte di Draghi quella di aver sentito i sindacati, le categorie, le associazioni ambientaliste, del commercio ed è ripresa così la concertazione con le parti sociali.

Rispetto, invece, al dibattito di queste ore sulla decisione della base del M5S di entrare nel Governo Draghi con il voto su Rousseau, ecco se avessero votato ‘sì’ il 99% avremmo parlato di votazione bulgara. Ieri si sono espressi in 70mila ed io ho grande rispetto per chi si impegna e partecipa.

La mia generazione ha conosciuto i partiti di massa dove c’era un acceso confronto in assemblea ma poi ti adeguavi alla decisione del partito. Per me è follia che la linea debba deciderla una piattaforma digitale perché amo il contatto e le assemblee. La priorità di oggi è il cambiamento dei partiti e il loro rapporto con movimenti e società civile.

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Sandro Ruotolo

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