Ciao Peppino…

Ciao Peppino, ti hanno ucciso il 9 maggio del 1978 ma nessuno ti ha dimenticato. La tua storia si tramanda da generazioni. “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.
Peppino, hai ragione.
Certe volte, ti prende lo sconforto, prende il sopravvento la stanchezza perché ci sembra di combattere contro i mulini a vento.
Ci rendiamo conto che da soli non ce la possiamo fare ma poi la delusione scompare quando scopriamo nel nostro Paese storie di resistenza.
Lo dobbiamo ai Condorelli, alle Luana, ai Roberto Mancini, ai Pasquale Apicella, alle Maria Adriana.
Si, la mafia è una montagna di merda.
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