Chiediamoci: cosa facciamo noi per Torre Annunziata?

Quello con il prefetto Marco Valentini e i vertici delle forze dell’ordine è stato un incontro molto importante, il “Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare” ha presentato le sette richieste della nostra piattaforma : 1) Controllo del territorio, 2) Contrasto a racket ed estorsione, 3) Videosorveglianza, 4) Vigili Urbani e presidio del Tribunale, 5) Beni confiscati, 6) Monitoraggio dell’attività amministrativa e prevenzione dei fenomeni di corruzione e\o infiltrazione, 7) Contrasto alla cultura camorrista ed alla dispersione scolastica.
Dall’incontro con il Prefetto è emerso che a Torre Annunziata, la situazione è ancora più grave di come noi, in questi giorni, l’abbiamo comunicata. La camorra non è l’emergenza di Torre Annunziata, la camorra a Torre Annunziata è una emergenza nazionale. I dati emersi nel corso dell’incontro ci raccontano che esistono tante Fortapàsc.
Ci sono ampie zone del territorio controllate dalla camorra. Fortini inespugnabili dove i clan hanno i loro quartier generali e lo Stato non esiste. C’è un numero che fa rabbrividire: 346 persone che vivono a Torre Annunziata sono state condannate in via definitiva per 416 bis ossia per associazione mafiosa. 1 abitante su 100. Un dato che rappresenta un unicum in Italia. I problemi sono molti e complessi.
Ci saranno su alcuni punti di competenza della Prefettura risposte concrete e immediate. Poi ci sono questioni che attengono all’amministrazione comunale. Domani alle 15, una delegazione del “Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare”, incontrerà il sindaco per chiedere conto dei punti 3, 4) e 5).
Il tavolo in Prefettura sarà permanente perché occorre un confronto continuo con le varie componenti della società civile. Non possiamo solo chiedere: Dov’è lo Stato? Cosa fa lo Stato? Chiediamoci, invece, cosa facciamo noi per Torre Annunziata. Chi è indifferente è complice.
Link conferenza stampa https://bit.ly/3kkrcd9
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