Per Napoli

Cambiare il decreto sul contrasto alla dispersione scolastica, depositata interrogazione

“Apportare modifiche al decreto con il quale vengono definiti i criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica affinché siano messe a punto misure in grado di poter rispondere ai bisogni educativi e a diritti inderogabili e disattesi, al fine di evitare il grave rischio di compromettere le finalità del PNRR per contrastare divari e dispersione”.
Lo chiediamo al ministro dell’Istruzione Bianchi in una interrogazione sottoscritta anche dalla capogruppo di Leu-Ecosolidali, la senatrice Loredana Depetris.
Il decreto fa il grave errore di non condizionare la conferma dell’assegnazione dei fondi alla costituzione dell’alleanza territoriale, all’elaborazione condivisa di un progetto d’azione territoriale e di miglioramento dell’offerta scolastica che comprenda le annualità 2022-23, 2023-24 e possibilmente 2024-25.
Si sarebbe, insomma, potuto e dovuto affiancare subito all’assegnazione delle risorse un insieme definito di cornici, indicazioni operative e regole di ingaggio, inderogabili che il Documento del Gruppo di Lavoro ha definito. Non è davvero pensabile assegnare così tante risorse, su una questione così importante, senza definire un chiaro sistema di opportunità e di vincoli per il loro uso. Il provvedimento, infatti, stanzia circa 79 milioni per oltre 400 scuole della Campania.
A Napoli sono 78 gli istituti che ricevono le risorse previste, da un minimo di 60 mila euro ad un massimo di 384 mila euro, per un totale di quasi 15 milioni. L’elenco comprende anche i beneficiari delle risorse del ‘Patto educativo contro la dispersione’ per l’area metropolitana di Napoli, siglato a maggio tra Ministero dell’Interno, Prefettura, enti locali, Curia e terzo settore.
I problemi che affliggono il territorio partenopeo investono soprattutto le aree periferiche, i quartieri a più alta densità criminale, le aree a rischio anche nel cuore della città, gli istituti superiori in cui si iscrivono i ragazzi di famiglie meno culturalmente strutturate e più socialmente fragili.
Tuttavia, il rischio di abbandono scolastico affrontato nel decreto citato per la fascia 12-18 anni non tiene conto, a giudizio dell’interrogante, di fattori sociali che iniziano molto prima, spesso dalla scuola primaria, talvolta anche dalla scuola dell’infanzia.
Alla luce di quanto evidenziato è chiaro che “i criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica hanno sollevato molte perplessità e critiche da parte organizzazioni sindacali, Dirigenti scolastici nel napoletano e operatori del civismo educativo e del sociale”.
Per tutte queste ragioni abbiamo chiesto con urgenza al ministro dell’Istruzione Bianchi “se non voglia apportare delle modifiche al decreto 170 del 24 giugno 2022, affinché siano messe a punto misure in grado di poter rispondere ai bisogni educativi e a diritti inderogabili e disattesi, al fine di evitare il grave rischio di compromettere le finalità del PNRR per contrastare divari e dispersione”.
Consulta l’interrogazione al link https://bit.ly/3AjREvT
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Sandro Ruotolo

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