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Arzano, una storia che riguarda tutti

Perché la storia di Arzano, comune del napoletano, è una storia che riguarda tutti? I fatti: il Comune di Arzano è stato sciolto per mafia e attualmente è amministrato da una commissione prefettizia. Nei giorni scorsi si verifica un focolaio di Covid 19.

Viene decisa la chiusura degli esercizi commerciali. Alcuni esercenti protestano con blocchi stradali. “Che senso ha chiudere i negozi se poi la gente va a fare la spesa nei paesi limitrofi?” Imprenditori onesti. Ma non solo.

Pregiudicati, uomini della camorra, soffiano sulla protesta, minacciano giornalisti. Un cronista, Mimmo Rubio, è costretto a barricarsi in casa e immediatamente gli viene assegnata la scorta mentre la procura della Repubblica di Napoli apre un fascicolo. Arzano diventa zona rossa, lockdown.

Quel rischio che in tanti avevamo visto, a inizio pandemia, è diventato concreto. Lo Stato ha risposto subito, con fermezza. Vedremo anche gli esiti delle indagini della magistratura a cui va la nostra vicinanza. Dobbiamo fare presto però nel dare le risposte all’emergenza sociale ed economica del Paese.

C’è il rischio che la situazione diventi sempre più insostenibile. Le mafie cavalcano la crisi e investono i soldi sporchi in quel che resta dell’economia legale.

Nella città di Arzano ci sono tante persone perbene che, con dignità e sacrifici, stanno soffrendo i colpi della crisi. Non è accettabile la cultura camorristica fatta di soprusi e di violenze fisiche e verbali. Non potremo mai giustificarla.

Siamo in un momento di emergenza sanitaria, ad Arzano addirittura in pieno Lockdown, ed esprimiamo perciò le nostre preoccupazioni e la nostra solidarietà a quanti, anche in questo momento così complicato, continuano onestamente a fare il loro dovere.

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