Per Napoli

A Napoli l’emergenza minori non può più essere ignorata

Anch’io sono d’accordo con l’appello del prefetto di Napoli Marco Valentini: vanno rimossi i murales che ritraggono Ugo Russo e Luigi Caiafa, i due ragazzi minorenni che, nei mesi scorsi, mentre consumavano rapine notturne, sono stati uccisi dalle forze dell’ordine. Ugo Russo e Luigi Caiafa non sono eroi, non sono esempi da seguire: le loro tragiche storie sono una sconfitta anche per noi, non siamo stati capaci di offrirgli una strada diversa da quella dell’illegalità.

Dobbiamo impegnarci tutti, in prima persona, in particolar modo chi ricopre ruoli istituzionali, ma da soli non ce la possiamo fare. L’inchiesta e la denuncia de ‘Il Mattino’ ha il merito di accendere i riflettori sui murales, sulle tante cappelle votive e statue abusive disseminate nei vicoli del rione Forcella, dei Quartieri Spagnoli ed a San Pietro a Patierno e rappresentano uno schiaffo alla Napoli civile, alla Napoli resistente.

Ma, soprattutto, un’offesa grave alla memoria delle tante vittime innocenti della camorra. È obbligo e dovere civile, ricordare chi ha sacrificato la vita per la comunità: la targa in memoria di Pasquale Apicella, l’assistente della Polizia di Stato morto nello speronamento dell’auto di servizio mentre inseguiva un veicolo con a bordo dei rapinatori, è un esempio, un messaggio forte delle istituzioni alla città. Occorre custodire queste storie, perchè rappresentano il patrimonio ideale, culturale della città.

Alla stessa maniera però bisogna dire con chiarezza che non ci può più essere spazio per le icone che inneggiano ai disvalori. È tempo di agire senza se e senza ma. Disarmare la città, sostituire le pistole con le penne, i libri, la cultura. Dobbiamo offrire figure sociali, progetti educativi territoriali, maestri di strada, sapendo che i diritti generano diritti mentre le diseguaglianze generano criminalità.

Nel 2020, quasi cinquemila ragazzi dai 12 ai 18 anni, così come riferito dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, sono stati fermati, identificati, denunciati, condotti in una comunità o in un carcere. A Napoli ci sono 172.304 minori, cioè il 17,8 per cento della popolazione. Chi li intercetta, chi aiuta le loro famiglie? È tempo di mettere in campo progetti concreti e duraturi. A Napoli l’emergenza minori non può più essere ignorata.

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Sandro Ruotolo

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