Afghanistan, Paese distrutto. Subito corridoi umanitari per i profughi

Li ho visti gli effetti delle guerre intelligenti, dei bombardamenti. Ho visto i corpi delle vittime civili, in Afghanistan.
Nel 2006. Nell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah, nella regione dell’Helmand. (Nella foto con Vauro nell’ospedale di Emergency).
Vi arrivai di sera, partendo da Kabul in convoglio, passando per Kandahar.
Un bambinetto senza la gamba, il papà colpito in pieno, la madre bruciata sul corpo, senza più seni, diventata non vedente.
Viaggiavano su una macchina in fuga dalla guerra.
Tutte le guerre uccidono civili e non portano alla pace.
Si sono spesi milioni e milioni di euro in armi e uomini, il bilancio in vite umane è stato insopportabile e dopo vent’anni di guerra tornano al potere i talebani.
C’era un’altra strada da percorrere ed era la diplomazia.
Più faticosa, certo. Ma non ha mai vinto “esportare la democrazia”.
È stata una guerra di aggressione, con sofferenze indicibili per la popolazione.
Oggi l’Afghanistan è un Paese distrutto, dal quale cercherà di scappare chi si è salvato finora.
Noi non potremo girarci dall’altra parte. Bisognerà garantire corridoi umanitari per i profughi.
No Comment